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Comune di SanluriNOTA ARALDICA dello stemma e del gonfalone di Sanluri
Descrizione dello stemma:

«D’argento, al castello di rosso, posto di profilo, torricellato di quattro pezzi, merlati alla guelfa, aperto e finestrato di nero, caricato di una mazza ferrata e di un giavellotto posti in decusse e di una lancia in palo passante nel punto d’incrocio degli altri due, il tutto d’argento. Ornamenti esteriori da Comune».

Descrizione de gonfalone:

«Drappo partito di bianco e di rosso, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati; l’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Cravatta e nastri tricolorati dei colori nazionali frangiati d’argento».

Decreto del Capo dello Stato in data 30 settembre 1955, registrato alla Corte dei conti il 29 dicembre 1955. Reg. 11 Foglio 207.

Panorama di Sanluri

Situata nella piana del Campidano, a 45 Km da Cagliari lungo la SS 131, la città di Sanluri ha una popolazione che si aggira intorno ai 9000 abitanti, il suo territorio è di Km quadrati 84,16 mentre l’altezza sul livello del mare è di m. 135, per la sua felice posizione geografica è la cittadina più importante del medio campidano.
Il suo territorio è prevalentemente collinare ed è costituito da calcari e marne arenarie tipiche dell’intera Marmilla. Il rilievo più alto è il Bruncu Melas, m 306, mentre il resto è formato dalle terrazze alluvionali che caratterizzano l’intero territorio del campidano, ed è pianeggiante.
IL villaggio; abitato sin dalla preistoria, probabilmente acquista la sua importanza nell’età romana, quando per evitare le insidie dello stagno di Sabazus "così chiamato dal Fara" __ covo della terribile zanzara anofele, principale causa della malaria __ divenne, passaggio obbligato per chi dall’antica Karalis doveva recarsi al nord della Sardegna.
"Optimo frumento dives" diceva il Nurra, riferendosi alla fertilità dei suoi terreni e alle abbondanti messi che vi si producevano.
La ricchezza idrica del suo territorio è abbastanza limitata, ma probabilmente nel passato doveva essere più rilevante, perchè diversi corsi d’acqua alimentavano lo stagno "Sabazzus" il più grande stagno interno della Sardegna, prosciugato e bonificato agli inizi del 20° secolo, .dall’Opera Nazionale Combattenti.
Ma è dopo la conquista del "
Regnum Sardiniae et Corsicae" da parte della Corona d’Aragona, che il villaggio di Sanluri __ posto al confine dei territori del Cagliaritano ed il Giudicato di Arborea __ viene coinvolto in quella guerra tra la corona d’Aragona ed il giudicato d’Arborea, ed attorno al suo castello _ fatto costruire nel 1355 dal sovrano d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso _ si combatterà l’ultima battaglia ( 30 giugno1409) che segnerà la fine della libertà dell’intero popolo sardo.
Anche se ancora oggi la sua economia e prevalentemente agricola, non mancano strutture industriali e commerciali di notevole importanza. Grazie alla sua posizione geografica è facilmente raggiungibile dai paesi limitrofi. Otre ad essere raggiungibile dalla S.S. 131 è servita dalla ferrovia statale Cagliari –Oristano –Sassari –Olbia con stazione presso la frazione di Sanluri Stato. Una catena di autobus la collegano __ a tutte le ore __ con le quattro provincie sarde e con i centri del circondario. Fiorenti sono le diverse attività artigianali: Numerosi panifici producono ancora con sistemi tradizionali il classico CIVRAXIU di SANLURI is COSTEDDAS e su COCCOI de SIMBUA, conosciuti e apprezzati in tutta la Sardegna e in gran parte della Penisola. Diversi laboratori artigianali producono squisiti Dolci Tipici e paste alimentari tradizionali come: is Malloreddus, sa fregua e is Tallanius _ ed inoltre si lavora il ferro battuto, ci sono vari maestri di intaglio del legno _ Liutai dove vengono costruiti preziosi violini, un grande laboratorio dove Lello Porru, artista di grande fama produce qualsiasi tipo di ceramica coll’antico metodo a colombino (preziose anfore, tripodi, ed altri oggetti della cultura nuragica) ed inoltre sculture in Pietra di grande valore artistico.

Di grande valore Storico-Artistico sono le sue numerose chiese: all’interno dell’’antico Borgo medievale, __ dove il fascino delle sue viuzze ( Arrugas ) ci riporta indietro nel tempo. __

Antico Borgo medioevale: arrugas

Antico Borgo medioevale: arrugas

Addobbi "me is arrugas"per la festa del borgo (1998)

 

Vecchio abitante del Borgo

 

Costume femminile sanlurese



LA CHIESA di S: LORENZO MARTIRE

Questa chiesa che è a forma basilicale ed è a due navate, era l’antica parrocchiale del villaggio ed è forse la più antica delle sette Eglesias del Poblado. Si trova al centro dell’antico borgo fortificato e venne restaurata ed ampliata all’inizio del XVI secolo. Sullo sfondo delle navate vi sono due altari con ancone in legno dorato di grandissimo valore artistico, mentre sull’altare ligneo di destra, troviamo la statua della Madonna d’Itria, verso la quale in Sanluri vi fu un culto antichissimo. Caratteristici sono i numerosi ex voto esposti nel suo interno, che i Sanluresi nel corso degli anni dedicarono al santo patrono quando la sera della

La Chiesa di S.Lorenzo

vigilia della festa, (10 agosto) si accendeva " su Fogadoi" e si cantavano " is Goccius" in onore del Santo Martire. Sul suo campanile a vela sono collocate due antiche campane: una la più piccola; del 1320, " è forse la più antica campana di tutta la Sardegna", mentre l’altra è del 1434.







"nota storica" Dopo la conquista della costruenda fortezza; a seguito della ripresa della guerra contro gli aragonesi da parte di Mariano IV giudice d’Arborea, ( gennaio 1366) vi furono convocati tutti i rappresentanti dei villaggi da lui conquistati. E dopo aver giurato la loro fedeltà alla casa d’Arborea, ad uno ad uno venivano fatti uscire dalla porta posteriore.


Sanluri (CA), Chiesa di S. Lorenzo Martire
Altare della Madonna d'Itria

 

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LA CHIESA DI S.ANNA

La Chiesetta di S.Anna oggi sede della confraternita del Carmine, venne costruita verso la metà del XVI secolo, probabilmente come chiesa votiva. Un politico conservato al suo interno porta la data 1576,. In esso sono rappresentate oltre alle figure di Santi e profeti, le scene più care al cuore di un cristiano: La Crocifissione, l’Annunciazione, il Natale, la Resurrezione, la discesa dello Spirito Santo e l’Assunzione. La Chiesa, è a una sola navata con un presbiterio, che si eleva non poco sul piano della stessa chiesa. Due cancellate in ferro battuto, uno costruito nel  1914 e l'altro nel 1926, da un artigiano del luogo ( Tommaso Corda ) chiudono l’ingresso principale e posteriore della chiesa.

Ingresso principale Chiesa S. Anna
- Cancellata del 1914 -

Ingresso posteriore Chiesa S. Anna
- Cancellata del 1926 -

 

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L'altare della Chiesa Giudicale di San Pietro

LA CHIESA DI SAN PIETRO

Molto importante per il suo valore storico è la chiesa Giudicale di San Pietro – recentemente restaurata - fatta costruire fuori le mura, verso la metà del XIV secolo, dal Giudice di Arborea Mariano IV. Il giudice fece costruire la chiesa, in segno di riconoscenza verso i Sanluresi, per la devozione a lui dimostrata quando: dopo un assedio durato tre mesi, conquistò la fortezza ed il borgo ( gennaio 1366).
La chiesa venne consacrata nel 1377, come viene riportato in una scritta su pietra, oggi conservata all’interno della stessa chiesa.

"Nel 1959 lo storico Proff. Alberto Boscolo ne scrisse la traduzione":

(traduzione MCCCLXXVII CUNSAGRADA ECCLESIA A SANCTU PEDRU MARTIRI APOSTULU PRESENTI GIREMEO DE SERRA PODESTADI DE SELORI CONVITADU DE SU POPULU A BOLONTADI COMUNU.)

Dal suo interno, nel 1929, la sovraintendenza di Cagliari, portò via il grande e prezioso retablo di S.Eligio (in sardo santu loi ) opera di un ignoto autore del primo " 500 " convenzionalmente chiamato:(Maestro di Sanluri ).
(Il retablo venne dipinto tra il 1505 ed il 1515, ed è un doppio trittico in tempera su tavola con fondo in oro e misura m.4.46x 3.57. Oggi fa bella mostra nei saloni della pinacoteca della Cittadella dei Musei di Cagliari. L’opera venne prelevata alla fine degli anni venti dai tecnici della Sovrintendenza ai beni culturali dall’allora fatiscente chiesa di S. Pietro, per essere sottoposta a restauro, ma a Sanluri non ha fatto mai ritorno. Perciò dopo oltre settant’anni le autorità di Sanluri, la chiesa, o chi ha l’autorità per farlo, dovrebbero far riportare a Sanluri questo splendido capolavoro).
(Gianni Mereu)


Doppio trittico, tempera su tavola con fondo oro
m 4,46 x 3,57 Pinacoteca Cittadella dei Musei di Cagliari
(Renata Serra  C.Maltese)

MAESTRO DI SANLURI, RETABLO DI S. ELIGIO (post 1505)

retablo_seligio-disp.jpg (8578 byte)

Scomparti mediani: S.Eligio in cattedra (a), Madonna in trono/Annunciazione? (b). Scomparti laterali: S.Lorenzo (c), Santo vescovo (d); S.Leonardo (e), S.Antonio da Padova (f). Predella: Cristo in pietà (g) fra storie di S.Eligio: Sogli profetici della madre (h), Bottega dell’orfano (i), Prova dinanzi a Clotario (j), Elemosina (k), Consacrazione vescovile (l), Devoti alla tomba del santo (m). Polvarolo: S.Giuliano (n) S.Nicola di Bari (o), Davide (p), Calice eucaristico fra coppia di centauri (q), Isaia (r), Malachia (s), S.Antonio abate (t), S.Sabastiano (u).

 

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La Parrocchiale Nostra Signora delle Grazie
Sanluri (CA), Chiesa Parrocchiale Nostra Signora delle Grazie, panorama
LA CHIESA NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIE

La Parrocchiale Nostra Signora delle Grazie, Costruita alla fine del XVIII secolo in stile Barocco su progetto del converso ex gesuita torinese "Carlo Maino". sorge sui resti di una antica chiesa col primo impianto probabilmente di origine Bizantina, ricostruita poi in stile gotico Aragonese alla fine del XV secolo. Di quel periodo si conserva la parte inferiore dell’attuale campanile. L’attuale chiesa è a croce latina ed è a tre navate. All’interno __ ricco di marmi di grande valore artistico __ si conserva uno splendido retablo a doppio trittico con predella, suddivisa in sette scomparti e polvaroli da pilastrini modanati, con cornici intagliate e dorate. L’opera, capolavoro di arte sarda del XVI secolo, viene attribuita a tre pittori di difficile collocazione.

Il pannello centrale mancante, in origine ospitava la figura della Vergine in trono col bambino, negli altri scomparti sono raffigurati la Crocifissione, alcune figure di Santi, la nascita di Maria e l’incontro alla Porta Aurea. Nella predella, l’Assunzione della Vergine, l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione, l’Adorazione dei Pastori, il Profeta Elia e l’Annunciazione. Oltre questo capolavoro, vi troviamo anche parecchi quadri di diversi pittori sardi, dal Marghinotti al Caboni oltre, alle due tele di S.Sebastiano e S. Antonio da Padova del pittore Cagliaritano Raffaele Arui, collocati negli altari dei due transetti. Nella cappella del Cristo si conserva un crocifisso ligneo del XVI secolo di scuola catalana, paragonato al crocifisso detto del Nicodemo, conservato nel convento di S. Francesco di Oristano.


Sanluri (CA), Crocefisso gotico doloroso (XVI secolo) Chiesa di Nostra Signora delle Grazie


A. Caboni
Olio su tela, cm 200 x 150
Sanluri (CA), Chiesa Parrocchiale Nostra Signora delle Grazie

La pala è probabilmente coeva all’altare nel quale è collocata, realizzato da Francesco Cucchiari e Michele Fiaschi nel 1847.
Il Caboni in questo dipinto si accosta a modelli settecenteschi, guarda a Pietro Angeletti, e in particolare alla pala della cattedrale cagliaritana, raffigurante le Nozze di Santa Cecilia e San Valeriano, che aveva avuto modo di studiare a fondo durante il periodo di lavoro come frescante nel duomo di Cagliari.
Si tratta comunque di una ripresa mediata dalle prime opere sacre del Marghinotti, il maggior punto di riferimento per il Caboni, che dal suo "maestro ideale" muta l’uso di accattivanti accostamenti cromatici di tinte pastello, la tipologia delle figure e il dinamico impatto compositivo.

 

Sanluri (CA), Chiesa Parrocchiale Nostra Signora delle Grazie

Retablo di arte sarda con predella suddivisa in sette scomparti da pilastrini modanati con cornici intagliate e dorate (fine del sec. XVI)

FRANCESCO CUCCHIARI e MICHELE FIASCHI, MADONNA COL BAMBINO E SANTI COSMA E DAMIANO (1830-40 CIRCA)

Lo scultore Francesco Cucchiari, in collaborazione con il socio Michele Fiaschi, approntò per la chiesa di S.Maria delle Grazie di Sanluri due altari per i bracci del transetto – probabilmente conclusi nel 1830 quando Raffaele Aruj realizzò le due pale da collocarvisi – e l’elaborato altare maggiore, a tempietto con baldacchino per il quale scolpì le tre statue della Madonna col Bambino e i Santi Cosma e Damiano, sicuramente concluso nel 1834 quando la stampa locale ne dà la notizia ("L’Indicatore Sardo" 1834).

Sanluri (CA), Chiesa Parrocchiale Nostra Signora delle Grazie, altare maggiore.

 

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LA CHIESA DI SAN MARTINO

La chiesa di S. Martino dove si svolge la tradizionale SAGRA delle FAVE, ubicata alla periferia del paese, venne costruita nel XII secolo, subì una radicale ristrutturazione quando venne costruito il loggiato all’inizio del XVII secolo. Di quel periodo si conserva la campana che è del 1609.

La chiesa di S. Martino

Sanluri (CA), Chiesa di San Martino

 

__ Al suo interno vi è un dipinto probabilmente della fine del 500, sulla quale un ignoto autore ha dipinto uno spaccato del villaggio durante un’epidemia di peste. Non si tratta della tremenda peste nota col triste nome di "Castigo de Dios" (1652 –57) in quanto nel dipinto manca il convento che venne costruito negli anni 1608 – 1609, mentre vi appaiono l’antica parrocchia (precedente all’attuale), ed il castello. L’opera di scarso valore artistico ha però un grande valore storico, per chi si interessa delle vicende di questo Paese, in quanto si può ritenere la più antica immagine del Villaggio di Sanluri. ( da Sanluri terra e Lori)__


Sanluri (CA), Chiesa di San Martino dipinto probabilmente della fine del 500

In occasione della festa del Santo,( 11 novembre) si svolge la SAGRA delle FAVE, e, mentre la sera viene acceso un grande falò, (su fogadoi) ai moltissimi visitatori vengono offerte le gustosissime fave bollite con le cotiche di maiale e i gustosi malloreddus cucinati alla campidanese. Il tutto in un’atmosfera di musica, di festa e di allegria.

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IL CONVENTO DEI PADRI CAPPUCCINI

La Chiesa di S. Francesco Annessa al Convento dei PP CC, venne costruita insieme al convento tra il 1608 ed il 1609. Situato all’apice della collina (Kukkuru Poddinis) domina tutto il campidano di Cagliari.

Il Convento dei Padri Cappuccini

Sanluri (CA), Chiesa di S. Francesco

Nella salita al convento, sotto la croce giurisdizionale, verso la fine del XVIII secolo, per volere del vescovo di Cagliari Don Vittorio Melano, venne collocata una lapide - riportante un’indulgenza plenaria - con l’ultima iscrizione su pietra in lingua spagnola di tutta la Sardegna.
IL convento ospita un museo storico etnografico di grande pregio e valore. Al suo interno composto di tre sale, racchiude interessanti tematiche connesse alla civiltà contadina, all’arte sacra e all’aspetto etnografico dei conventi. Di particolare interesse è il giardino ricco di vegetazione curato nei minimi particolari dai frati, ed in cui vengono offerti momenti di ristoro e frescura ai moltissimi visitatori.


Salita al Convento dei Cappuccini
Sotto la croce giurisdizionale, vi è una lapide con l'ultima
iscrizione su pietra in lingua spagnola di tutta la Sardegna

 

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IL CASTELLO ARAGONESE DI SANLURI

Di grande valore storico è il Castello di Sanluri, dove sin dal 1927; per volere del Generale Nino Villa Santa con il patrocinio del Duca d’Aosta venne costituito il Museo Risorgimentale Duca d’Aosta, in memoria dei Sardi caduti in tutte le guerre.


Il Castello Aragonse di Sanluri

Esterno del Castello di Sanluri

Il Castello Aragonse di Sanluri

Cortile interno del Castello e ingressi
alle sale del museo

 

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