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Il Castello nel Medioevo

Il Castello nell'attualità

 

La ripresa " dell’incastellamento " sul suolo sardo, programmato, e approvato, nel primo istituto parlamentare del "Regnum Sardinuae et Corsicae" __ (Castell de Càller 1355) __ rispondeva alle nuove necessità strategiche e militari del momento, nonché ai nuovi indirizzi di programmazione per il ripopolamento delle campagne e da nuove esigenze della gestione territoriale . Nascevano così vari tipi di nuovi insediamenti: Borghi franchi, Borghi fortificati (vedi Sanluri) ville nuove, ecc. Si pensi a quanti nuovi villaggi __ rivelano ancora oggi nei toponimi, __ la loro origine da queste nuove fondazioni.

Anche il Castello di Sanluri (1355) __ prescindendo dalle nuove esigenze congiunturali del momento __ si inserisce in questo clima di rinnovamento, favorito senz’altro da una nuova e più organizzata politica e da nuove esigenze amministrative e difensive del territorio.

Confini territoriali tra il Giudicato d'Arborea, il Capo de Logudoro e il Capo de Càllere
La Sardegna Giudicale dopo il 1259

Era la sua posizione geografica a fare di Sanluri l’epicentro degli scontri tra la corona d’Aragona ed il Giudicato d’Arborea, tant’è che Pietro IV ritenendo quel villaggio di Frontiera "Puerta principal del Regnum Sardinuae et Corsicae" il 27 luglio 1355 vi fece costruire un castello con funzioni in parte militari, ma principalmente doganali, per il controllo del confine territoriale.

Il Castello di Sanluri nel 1905
Il Castello di Sanluri nel 1905

IL castello di Sanluri, unico sopravvissuto degli 88 costruiti in Sardegna, tra il periodo giudicale e medioevale, forse ancora oggi conserva in parte la stessa struttura originale che venne costruita nel 1355 durante il regno di Pietro IV d’Aragona. Ha una forma quadrata con lati lunghi 27 metri, alti 10, e spessi metri 1,80.

Come viene riportato in un manoscritto (1) da noi consultato, al Real patrimonio nell’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona __ il 15 Agosto 1996, __ interamente dedicato alla sua costruzione, la struttura esterna venne portata a termine in soli 27 giorni e 27 notti.
(1) "una copia del manoscritto si trova nel museo del castello"

Questo importante documento è il registro di paghe e mansioni, occorse nell’"Obra del Castell de Sant Luri". Tale opera fu ordinata espressamente da Pietro IV il Cerimonioso Al Governatore del Capo de Càller "Holfo de Procida" e sovvenzionata dall’Amministratore Reale del Regnum Sardiniae et Corsicae "Nicolao de Camploch" per tramite del sottotesoriere "Pere de Margens". __

Manoscritto Originale

Archivio Corona d'Aragona - Manoscritto Originale -

( Questo manoscritto inoltre e importantissimo per chiunque voglia intraprendere una ricerca sulle proprie origini. Molti cognomi presenti nel registro sono stranieri _ in massima parte catalani _ ma molti altri sono sardi e continuano in forme evolutesi lungo l’arco dei secoli o addirittura immutati ad essere presenti nella nostra isola ed in particolare nel campidano di Cagliari ).

Castello di Sanluri 1997: 1° rievocazione storica "De Sa Battalla"- Consiglio straordinario della giunta del Comune di Sanluri per la consegna, da parte di Gianni Mereu, di una copia del registro "Paghe e Mansioni" occorse per la costruzione del castello di Sanluri nel 1355.-


Alcuni momenti della consegna all'interno del Castello di Sanluri


__ Siamo nel 1355 e per potenziare le difese del Capo de Càller, al confine col giudicato d’arborea, venne costruito l’attuale castello; anche se si ipotizza, "ma non esiste nessun documento in merito" che più che di una nuova costruzione, forse possiamo parlare di un massiccio restauro e ampliamento del castello, immaginando una preesistente costruzione precedente al periodo Catalano-Aragonese, probabilmente una struttura con funzioni prevalentemente doganali in una zona di confine così importante tra il giudicato de Càller ed il Giudicato d’arborea, in forma di semplice "torre o fortezza militare". Ma la forma che abbiamo trovato nel documento __ ripetuta più volte __ "Obra del Castell de Sant Luri" ci fa intravedere un preciso riferimento ad una costruzione di sana pianta ,avvenuta in quell’estate del 1355.

< "Lo jorn ?|de Deus |sia Y de | Madona S|an|ta Ma|ria |mater d|e Nos|tre Senor q|ue| ho com|ta MCCC LV.yo B|eren|gary Ro|ig com|e|est| d|e hobrar lo castell d|e Sent.Luri: p|er ma|na|ment| de|l Senor Rey | Pere IV d’Ara|gon >dimarç a| XXVII d|el mes | de julio. Millmo trec |mo cin|mo|qui|nto" >

( Nel giorno del Signore e della Madonna S.Maria madre di Dio, Martedi 27 del mese di luglio 1355, Io Berengario Roig ò dato avvio alla costruzione del "Castell de SenLuri" per ordine di sua Maestà il Re Pietro IV d’Aragona ). (A.C.A. reg. n° 2418)

Con questa frase il Capomastro Berengario Royg, dette l’avvio alla costruzione del Castello di Sanluri. I lavori iniziarono il martedì 27 luglio 1355, e vennero portati a termine, almeno per la struttura esterna il lunedì 23 agosto dello stesso anno. Per portare a termine i lavori nel più breve tempo possibile, lavorarono giorno e notte, uomini e donne, Maestranze e manovalanze che testimoniano una manodopera altamente specializzata, meravigliandoci nel notare una così ben organizzata collaborazione, in un periodo difficilissimo della nostra storia.

IL Capomastro oltre che della direzione ai lavori, si occupava anche della difesa del cantiere e della stesso villaggio di Sanluri, infatti come viene riportato nel manoscritto, giorno e notte venivano impiegati 200 uomini a cavallo che svolgevano il servizio di ronda.

Dal villaggio di Serrenti (Sorrents) furono portati 388 carri di pietre interamente usati per la sua costruzione, la spesa totale dell’opera fu di 11400 Alfonsini minuti, più 333 soldi e 8 danari come compenso al Capomastro, con ricevuta di debito del 7 maggio 1358, per mano di "Berengario de Codinachs", consigliere del re e "Maestro Razionale" della corte d’Aragona. _

> Nel regno d’Aragona, nel basso medioevo l’amministrazione centrale delle finanze regie, veniva affidata ad un "procuratore" o amministratore del re. Solamente più tardi tale compito venne affidato ad un ufficiale chiamato "Mestre Racional " che posto a capo dell’amministrazione delle finanze regie e del patrimonio dello stato. Questo ufficio secondo il Valdeavellano, fu istituito all’interno della corte Aragonese, sul modello dell’organizzazione Palatina nel Regno di Sicilia, intorno al 1285 a questa data infatti, risalirebbe la prima citazione nell’Aragona, dell’esistenza di un ufficiale chiamato" Magister Rationalis <

_ Tre anni dopo la sua costruzione il castello venne affidato al feudatario del villaggio "Ughetto di Santapau" non in concessione feudale ma in forma amministrativa. Ughetto ricevette l’incarico di primo castellano , ovvero Comandante del Castello, a capo delle guardie del presidio, retribuito con regolare stipendio, e dotato di poteri militari ed in parte anche civili.

Fu nel 1364 che il castello divenne punto strategico, (sotto il profilo militare) quando: avvenne la rottura degli accordi di pace __ (Pace di Sanluri 11 luglio 1355) __ tra Mariano IV d’Arborea e Pietro IV d’Aragona e all’orizzonte si profilava una nuova guerra tra i due, destinata a durare quasi cinquant’anni.

L’atteggiamento ostile di Mariano IV d’Arborea aveva messo in allarme tutti gli avamposti e capisaldi dei Territori in mano all’Aragona e in particolare il Castello di Sanluri, per la vicinanza col territorio nemico. Il Governatore del Capo de Càller; Alberto de Trilea, ritenendo insuficenti i mezzi di difesa, di cui il castello era dotato specialmente in previsione di un assedio, dette avvio ad un massiccio lavoro di restauro e di ampliamento del fortilizio. (A.A.R. L.G. vol.k2.f.9v).

Nel giugno del 1364 venne aumentato il numero dei soldati, inviando al castello 9 "Clientes" (soldati mercenari), al comando di un certo Guglielmo Carboni. Si venne così ad avere una guarnigione di 15 e a volte anche 20 soldati, che venivano pagati anticipatamente perché solo a queste condizioni si era trovato chi era disposto a rischiare la vita al castello di Sanluri.

Venne aumentato l’armamento in dotazione con l’invio di 2 Balestre e 250 frecce, che il subcastellano Francesco Blanch, piazzò sugli spalti del Castello. (A.A.R.L.G. vol.k.2.f.30). Vennero eseguite massicce opere murarie e con una spesa di 80 lire di alfonsini minuti pagate al falegname Arnaldo Sunyeri __ forse abitante di Sanluri __ erano state ricostruite le feritoie e rinforzati i portali in legno con robuste cerniere e chiusure in ferro, ed infine venne svuotato il fossato dalla terra che in tanti anni di abbandono si era accumulata. (A.A.R L.G.vol. k2 f.14.). Nonostante però tutti questi lavori, il Castello rimaneva sempre mal difeso e soprattutto non idoneo a fronteggiare un eventuale attacco da parte dei Giudici d’Arborea.

La situazione rimase stazionaria per qualche tempo, sino a quando nell’estate del 1365, essendo ormai certi che Mariano si preparava a sferrare il suo attacco proprio contro il Castello di Sanluri. Il Governatore del Capo de Càller Alberto de Trilea, provvide ad una più organica fortificazione, ma poiché il castello anche dopo svariati restauri, rimaneva sempre troppo esposto e indifeso, decise di munirlo di una robusta cinta di mura inglobandovi all’interno anche il villaggio. Nasceva così "il borgo fortificato di Sanluri". (A.S.C. Vol. K 2 f. 80).

I lavori iniziarono il 15 agosto 1365, e fu affidato a 20 castellani (operai specializzati) __ arrivati apposta dalla catalogna mentre la manodopera era senz’altro locale. Accompagnato da una nutrita guardia del corpo al comando di un certo Pietro Molco, nel settembre del 1365 il governatore in persona, si recò a Sanluri, per sorvegliare e sollecitare i lavori della costruzione del "Burgum", in quanto, da un momento all’altro si aspettava l’attacco di Mariano d’Arborea. Infatti, il 18 ottobre dello stesso anno Mariano e suo figlio Ugone III, al comando di un nutrito esercito, costituito in massima parte da sardi, oltre ad un gruppo di soldati mercenari tedeschi, inglesi e di varie altre nazionalità, con un fulmineo attacco, __ tanto da sorprendere all’interno del castello lo stesso Governatore, __ assediarono la costruenda fortezza. (A.S.C. vol. k 2 f. 79v.85v).


Il Castello, la Fortezza Aragonese ed il Borgo di Sanluri nel XIV sec.

IL Governatore tentò di resistere all’attacco di Mariano, ma dopo qualche giorno aiutato da Ughetto di San Giusto "Capitano del Castello" e da un manipolo di soldati catalani e sardi traditori, nottetempo riuscì a fuggire e a raggiungere il castello di Acquafredda, (Siliqua) e da lì dopo una marcia forzata raggiunse Castell de Kaller.

L’assedio proseguì contro il castellano Ughetto di San Giusto, __ (Signore di Furtei e di Villagrecca) __ che, insieme ai suoi soldati tentava disperatamente di difendere il presidio, ma il 23 gennaio 1366, Mariano d’Arborea __ dopo un nuovo attacco __ espugnò il castello, dando inizio alla sua inarrestabile marcia che, lo portò ad occupare gran parte dei territori in mano all’Aragona. (A.A.R.L.G,vol k2 f.90).

La guerra continuò per molti anni ancora attraverso i discendenti di Mariano IV, con Ugone e con Eleonora ascesa al trono il 3 marzo 1383 dopo l’assassinio del fratello Ugone III. Con la firma del trattato di pace stipulato col sovrano d’Aragona Giovanni I° il cacciatore nel 1388 Il castello ed il Borgo fu restituito alla corona d’Aragona e solo nel 1391, dopo la liberazione del Marito Brancaleone Doria __ precedentemente tenuto prigioniero __ la fortezza venne riconquistata dai Giudici d’Arborea, che la governarono sino a quel fatidico 30 di giugno 1409 quando Martino il Giovane, re di Sicilia e Infante d’Aragona scontrandosi proprio a Sanluri in quel luogo ancora oggi chiamato s’occidroxiu, la riconquistò dopo quella tremenda Battaglia.

Con la caduta del Giudicato d’Arborea ed il ritorno dei catalani, il Borgo ed il Castello rientrò in possesso dei Santapau vecchi feudatari. Nel 1427 il feudo venne acquistato dalla famiglia deSena i quali nel 1436 attraverso Antonio de Sena, ottennero il titolo di Visconti di Sanluri. Nel 1479 la viscontea ed il castello dopo essere stato confiscato dai sovrani d’Aragona, passò in mano ad Henrico Henriquez ma appena un anno dopo lo rivendette alla famiglia Valenzana dei Castelvì che nel 1507 riebbero il titolo di visconti di Sanluri. Nel 1723 tutto il patrimonio dei Castelvì, per successione passo alla Famiglia Aymerick conti di Villamar, che lo amministrarono sino alla fine del feudalesimo.

 

Denominazione del feudo__Viscontado di Sanluri.

Possessore Aymerick Ripol Don Ignazio Marchese di Laconi, Visconte di Sanluri, Barone di Ploaghe e Conte di Villamar __ Circoscrizione unica di Sanluri.

Accertamento dei redditi in base alle deliberazioni della R. Delegazione, creata con carta reale del 19 Dicembre 1835:

Reddito lordo ... £ sarde  4017, soldi 11 denari 3,3/8.
Reddito netto ... £ sarde  3208, soldi 16, denari 3/8.

Accertamento delle prestazioni al netto in base alla sentenza della Reale Delegazione Feudale, creata con Reggio Decreto il 30 Giugno 1837.

Reddito Netto ... £ sarde  3121, soldi 13, denari 4.
Diritti incerti ... £ sarde  219, soldi 4, denari 11, 7/10.
Indennità concessa al Feudatario ...  £ sarde  4556, soldi 19, denari 4.
Contributi annui redimibili e irredimibili, concessi con carta Reale dell’11 dicembre 1838, ... £ sarde  5215.

Don Ignazio Aymerick, ultimo feudatario della Viscontea di Sanluri, Marchese di Laconi, Conte di Villamar e Barone di Ploaghe, lasciò il feudo di Sanluri il 10 giugno 1838, dopo l’avvenuto riscatto da parte del Supremo Consiglio di Sardegna in Torino, con carta Reale dell’11 dicembre 1838.

IL feudo di Sanluri veniva definitivamente riscattato dallo stato il 10 giugno 1839.

IL supremo Consiglio di Sardegna in Torino terminò i lavori di riscatto di tutti i feudi Sardi, il 29 aprile 1843. Così ebbe termine _ almeno sulla carta _ il Feudalesimo e la storia dei feudi in Sardegna.

Don Ignazio Aymerick fu grande uomo politico, divenne senatore del Regno e si interessò presso la Reale Udienza di Torino della questione sarda. Scrisse parecchi articoli sui problemi dell’agricoltura, e dei trasporti facendo così conoscere i problemi della Sardegna. Il 3 marzo 1832, sposò Maria Teresa Pes dei Marchesi di S.Vittorio, dalla quale ebbe 4 figli. "Morì il 25 ottobre 1881"

Dopo aver lasciato il feudo di Sanluri gli Aymerick della linea dei Marchesi di Laconi rimasero padroni del Castello e dei terreni de "sa tanca de sa Strovina"

(IL Marchese Don Ignazio Aymerick al momento dell’affrancatura del Viscontado alla voce fabbricati dichiarava: di essere proprietario di una casa o Castello Baronale, di superficie " trabucchi quadrati 59, di piani 2 con numero di stanze 8 al piano nobile e 3 al piano terreno, 2 scuderie, con annesse le antiche carceri, non in condizione di potersene servire, composto da 3 stanze. La detta casa o Castello serve per uso del feudatario, eccetto una camera del piano inferiore destinata a curia, due cortili uno interno ed uno esterno annessi alla stessa casa o castello di superficie: trabucchi quadrati centoquarantacinque circa).

Con la soppressione del sistema feudale (1836 –1843) da parte del re Carlo Alberto ebbe inizio per il castello un periodo di crescente abbandono.

Il castello di Sanluri divenne carcere, fu curia del paese e caserma, fino a quando il generale Nino Villasanta, nuovo proprietario del castello, ne volle fare un museo per esporre i cimeli che lui e sua A.R. il Duca d’Aosta avevano prima destinato alla reggia di Capo di Monte.
Nel 1927 dopo svariati restauri, alla presenza delle più alte cariche del Regno venne inaugurato il museo Risorgimentale Duca d’Aosta.


 

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